Dichiarazione congiunta
di Alarm Phone, Sea-Watch, Mediterranea Saving Humans ed EMERGENCY
29 maggio 2023
Le circa 500 persone rimorchiate in Libia,
Foto: Consolidated Rescue Group
“Sono fuggiti da guerre e prigioni in Siria e ora, purtroppo, sono stati riportati in Libia”.
(Un parente delle persone a bordo, che ha raccontato la cattura ad Alarm Phone)
Nel pomeriggio del 23 maggio 2023, la rete Alarm Phone è stata contattata da un gruppo di persone in pericolo, fuggite da Tobruk in Libia. Tra le circa 500 persone c’erano persone provenienti da Siria, Egitto, Bangladesh e Pakistan, oltre a 55 bambini e 45 donne. Il motore del peschereccio a doppio ponte aveva smesso di funzionare e l’imbarcazione era alla deriva. La posizione GPS che hanno condiviso li indicava a più di 30 miglia nautiche all’interno della zona di ricerca e soccorso (SAR) maltese, dove le Autorità di Malta hanno la responsabilità di coordinare le operazioni di soccorso.
Foto: Alarm Phone
Meno di un’ora dopo la prima chiamata delle persone in pericolo, Alarm Phone ha allertato l’RCC di Malta e l’MRCC di Roma in Italia, così come diverse navi della flotta civile, che erano operative al largo delle coste della Libia occidentale. Nelle ore successive, la situazione delle 500 persone in pericolo è ulteriormente peggiorata: nell’imbarcazione entrava sempre più acqua e quelle che si trovavano sul ponte inferiore sono dovute fuggire sul ponte superiore, come hanno riferito ad Alarm Phone. Diverse navi mercantili sono transitate in lontananza e non si sono fermate a intervenire per soccorrere le persone in difficoltà. A un certo punto della notte tra il 23 e il 24 maggio, le persone a bordo hanno riferito ad Alarm Phone che una nave mercantile era quasi entrata in collisione con loro. Questi fatti dimostrano che RCC Malta non ha informato le navi presenti in zona della barca alla deriva, con 500 persone in pericolo.
Per tutta la notte, Alarm Phone è rimasta in continuo contatto con il gruppo. L’ultima volta che Alarm Phone è riuscita a parlare con le persone a bordo è stato alle ore 6:20 CEST del 24 maggio. Le persone hanno riferito una situazione invariata, con l’imbarcazione ancora alla deriva. L’autorità responsabile della zona di ricerca e soccorso maltese – RCC Malta – ha continuato a non rispondere alle richieste di aiuto.
Alle 11:44 CEST, come indicato dal credito telefonico satellitare monitorato da Alarm Phone, i naufraghi hanno usato il loro telefono satellitare per effettuare un’ultima chiamata – ma non è chiaro a chi si siano rivolti. In seguito, né i parenti e gli amici delle persone a bordo che avevano contattato Alarm Phone, né Alarm Phone stessa sono stati in grado di riconnettersi con le persone in pericolo. Nelle ore successive, sempre più persone hanno iniziato a contattare Alarm Phone, chiedendo informazioni sulla sorte dei loro cari.
Alle 13:45 CEST l’aereo Seabird 2 della Sea-Watch è arrivato nell’area dell’ultima posizione nota e ha cercato la barca in difficoltà. L’equipaggio non è riuscito a individuare il grande peschereccio con circa 500 persone a bordo. Come è potuto scomparire nel nulla un gruppo così numeroso a bordo di un peschereccio?
Nella notte tra il 24 e il 25 maggio, la nave Life Support della ong EMERGENCY, Ocean Viking di SOS Mèditerranèe e Humanity 1 hanno raggiunto l’area e hanno iniziato a cercare l’imbarcazione scomparsa, proseguendo per tutto il giorno successivo. Nessuna nave militare governativa ha contribuito alle ricerche. Le autorità hanno invece mantenuto il silenzio sulla sorte del gruppo. Il 25 maggio, l’aereo Seabird 2 ha cercato nuovamente l’imbarcazione scomparsa, coprendo un’area di ricerca più ampia rispetto al giorno precedente. Nel frattempo, le capacità delle navi delle ong avrebbero potuto essere utilizzate per soccorrere vite umane altrove, invece di essere sprecate in una ricerca che si sapeva già essere inutile.
Alarm Phone, EMERGENCY, SOS Méditerranée e Humanity 1 hanno ripetutamente contattato le Autorità italiane e maltesi per chiedere informazioni sulla sorte dell’imbarcazione scomparsa. Il timore che le 500 persone potessero essere state intercettate e rimpatriate con la forza in Libia ha cominciato a crescere. Questi timori sono stati confermati la mattina del giorno successivo: le 500 persone non erano state soccorse! Al contrario, erano state trainate a rimorchio – per oltre 160 miglia nautiche, ovvero più 300 chilometri – fino al porto libico di Bengasi. Un respingimento illegale, una vera e propria deportazione, coordinata da RCC Malta. Secondo i parenti, le 500 persone sono state condotte in una prigione di Bengasi.
Invece di soccorrere, e sbarcare in un luogo sicuro, le persone che hanno cercato di fuggire dalle violenze estreme che subiscono i migranti in Libia, l’Autorità di uno Stato membro dell’Unione Europea – ovvero RCC Malta – ha deciso di organizzare per procura un respingimento collettivo in mare, costringendo 500 persone ad attraversare oltre 300 km per arrivare in una prigione libica. Inoltre, essendo la sistematica omissione di assistenza in mare da parte di Malta, all’interno della zona SAR di propria competenza, nota da tempo, le Autorità italiane avrebbero dovuto mobilitare i soccorsi per proteggere 500 vite e garantire il loro sbarco in un luogo sicuro.
Chiediamo risposte:
- Perché RCC Malta non ha coordinato il soccorso di questa imbarcazione in pericolo come autorità responsabile nella zona SAR maltese, organizzando invece un respingimento per procura? Perché le Forze Armate di Malta non sono state inviate immediatamente ad assistere l’imbarcazione in pericolo, mettendo così a rischio 500 vite? Perché RCC di Malta non ha ordinato a nessuna delle numerose navi mercantili presenti nelle vicinanze di assistere l’imbarcazione in pericolo?
- Consapevole delle politiche e delle prassi di Malta, di non prestare sistematicamente soccorso e, informato del caso di pericolo, perché il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano non ha inviato mezzi di soccorso adeguati per assistere l’imbarcazione in pericolo?
- L’aereo “Seagull” dell’operazione europea EUNAVFOR MED Irini volava nell’area dell’ultima posizione nota dell’imbarcazione in pericolo tra le 13:31 e le 14:12 CEST del 24 maggio, lo stesso momento in cui si è perso il contatto con le persone a bordo dell’imbarcazione alla deriva. Anche la nave militare tedesca “FGS Bonn” dell’operazione EUNAVFOR MED Iri si trovava a soli 100 km dall’imbarcazione in difficoltà. Perché non hanno soccorso le persone in pericolo?
- Qual è la vera identità dell’imbarcazione libica, e del suo equipaggio che ha effettuato il respingimento? L’equipaggio dell’imbarcazione che ha sequestrato il gruppo di persone in pericolo, sotto il coordinamento di RCC Malta, ha mentito alle persone dichiarando che le avrebbe soccorse e portate in Europa?
- Che ruolo ha avuto la nave TAREQ BIN ZEYAD (IMO 9889930), che è stata rintracciata in posizione 34°51 N – 019°46 E alle ore 6:10 CEST del 24 maggio, vicino alla barca alla deriva, e il cui tracciato è poco dopo scomparso? La TAREQ BIN ZEYAD è normalmente in servizio solo nell’area del porto di Bengasi. Questa nave prende il nome da una nota milizia libica che opera in quella zona ed è nota per aver commesso numerosi crimini di guerra e violazioni dei diritti umani fondamentali.
Chiediamo:
- All’RCC maltese di adempiere ai suoi doveri di diritto marittimo internazionale e di assicurare che le persone in pericolo in mare siano soccorse con il successivo sbarco in un luogo sicuro in Europa;
- Agli attori statali europei, compresi i centri di coordinamento dei soccorsi e l’EUNAVFOR MED Irini, di condividere tutte le informazioni rilevanti sui casi di pericolo con gli attori civili per garantire che le persone in pericolo in mare siano soccorse senza alcun ritardo;
- Alle Autorità maltesi e italiane di comunicare in modo trasparente tutte le informazioni in loro possesso sia sull’imbarcazione in difficoltà, sia sull’unità non identificata che ha effettuato il respingimento illegale, sia sulla nave TAREQ BIN ZEYAD, e su quale sia stato il coinvolgimento degli RCC maltese e italiano nel respingimento forzato delle 500 persone in pericolo.
CRONOLOGIA (TUTTI I TEMPI SONO IN CEST)
23 MAGGIO
15:27 Alarm Phone riceve una chiamata di soccorso in arabo.
15:40 Alarm Phone richiama una persona che parla in arabo: Le persone riferiscono di essere partite da Tobruk. Condividono la posizione GPS, che li indica nella zona di ricerca e soccorso maltese: N 34 55 E 19 45. Dicono che il motore dell’imbarcazione non funziona più, che si tratta di una barca di ferro arrugginita e che l’acqua entra nell’imbarcazione. Segnalano che si tratta di circa 500 persone, tra cui 45 donne e 55 bambini, e riferiscono di dover togliere l’acqua dalla barca con dei secchi. Dicono che non ci sono giubbotti di salvataggio a bordo. Secondo il loro racconto, la barca ha due ponti e circa la metà delle persone si trova sul ponte inferiore. Tra loro ci sono anche donne incinte. Le persone sottolineano che la barca rischia di rovesciarsi. Dicono anche di aver visto passare una nave nera e rossa.
16:04 Alarm Phone invia un’e-mail per allertare le autorità, mettendo in contatto diversi funzionari dell’UNHCR e le navi delle ONG SAR che sono operative.
16:20 Alarm Phone parla con l’imbarcazione in difficoltà che riferisce che il motore non funziona ancora e nessuno sa come ripararlo. L’imbarcazione rimane alla deriva.
16:30 Alarm Phone chiama RCC Malta. Confermano di aver ricevuto l’e-mail e l’operatore dice che faranno qualcosa. Alarm Phone avverte la compagnia del mercantile SIARGAO, IMO 305473000, in posizione N 34 46, E 19 34, che si trova vicino all’imbarcazione in difficoltà, ma non interviene.
16:45 Alarm Phone si accorge che l’aereo Seagull di EUNAVFOR MED Operazione Irini stava volando in mattinata in direzione dell’imbarcazione alla deriva, intorno alle 09:00h CEST in posizione N 35 06 E 19 06 il segnale ADS-B si è interrotto, che è circa 60km a nord-ovest dell’imbarcazione alla deriva in difficoltà. Nessun messaggio Inmarsat (che avvisa le imbarcazioni in difficoltà) sembra essere stato emesso dalle autorità italiane e maltesi.
16:27 Le persone in difficoltà segnalano una petroliera in lontananza. Questa volta al telefono c’è una donna che dice di aver bisogno di aiuto. La donna ripete “la barca sta affondando”. Un bambino piange in sottofondo.
17:02 Life Support, l’imbarcazione della ONG EMERGENCY invia una email all’RCC competente, offrendo assistenza per recarsi sul luogo del soccorso per effettuare una valutazione e fornire assistenza in caso di necessità. Le autorità competenti sono tenute a coordinare e autorizzare le operazioni SAR, qualora si ritenga necessaria un’assistenza immediata. Life Support ha quindi modificato la sua rotta per raggiungere l’ultima posizione nota.
17:04 Le persone in pericolo riferiscono che una delle donne sta per partorire. Dicono che alla loro sinistra c’è una nave che trasporta “carri armati rossi”.
17:28 Alarm Phone twitta: “Alarm Phone was alerted by a large boat in distress. The people report that they fled from #Libya several days ago & that their engine has stopped. Authorities are informed – rescue efforts are needed urgently & without delay!” https://twitter.com/alarm_phone/status/1661031464576663555?s=09
18:00 Le persone a bordo riferiscono che altra acqua è entrata nella barca e che tutte le persone sul ponte inferiore si sono spostate sul ponte superiore. Ora la barca va alla deriva, spostandosi a destra e a sinistra. La nave con quattro serbatoi rossi a bordo è ancora in vista.
18:22 Alarm Phone invia un’altra e-mail, anche alla compagnia di navigazione Briese, gestore della SIARGAO.
18:35 Altre navi nelle vicinanze sono la OCEAN LEO, IMO 9258117 e la SEA ICON, IMO 9806615.
18:56 Alarm Phone riceve un’altra chiamata dalle persone in difficoltà. Dicono che la situazione sta diventando sempre più pericolosa. Riferiscono che qualcuno li ha contattati chiedendo dettagli come il numero di persone a bordo, il numero di donne, il numero di bambini e la situazione a bordo. Dicono di aver parlato con questa persona in inglese e in arabo. Aggiungono che non hanno più acqua potabile.
19:00 L’ONG EMERGENCY (che gestisce la Life Support) chiama l’MRCC italiano per chiedere informazioni sul coordinamento del caso SAR e sulle operazioni in corso. L’MRCC italiano risponde che il caso è nella SRR maltese e consiglia di contattare l’RCC maltese. Diversi tentativi di contattare le autorità maltesi sono poi falliti.
19:17 Alarm Phone riceve una nuova posizione: N 34 59 E 019 42, posizione chiaramente nell’area SAR maltese. Le persone dicono che un meccanico tra loro sta cercando di riparare il motore, ma hanno bisogno di olio per farlo funzionare di nuovo.
19:35 La petroliera STI GUARD è a sole tre miglia nautiche da loro ma non interviene.
19:40 Le persone riferiscono che la situazione rimane pericolosa. Hanno molta paura e dicono che preferirebbero buttarsi in mare piuttosto che tornare in Libia. Condividono una nuova posizione che li mostra abbastanza vicini alla posizione ricevuta alle 19:17.
20:01 Alarm Phone invia un’e-mail alle autorità per aggiornarle sulla situazione.
20:09 Alarm Phone riceve un messaggio di posta elettronica dalla nave ONG Humanity1, gestita da SOS Humanity, che comunica che si sta dirigendo verso l’ultima posizione nota.
20:25 Alarm Phone chiama il MRCC di Roma: L’ufficiale al telefono conferma di aver ricevuto l’ultima e-mail di aggiornamento. Alarm Phone chiede se è in corso un’operazione di soccorso e chi la sta coordinando. L’ufficiale risponde che non lo sa, aggiungendo che ha molti casi SAR e quindi non può rimanere al telefono.
20:36 Le navi vicine all’ultima posizione nota sono ZHEN HUA 27, IMO 8710182, e MAERSK KOTKA, IMO 9085534.
20:39 Le persone al telefono riferiscono di due navi container molto vicine ma che si stanno allontanando da loro. Una delle due navi ha molte finestre illuminate. Non riusciamo a ottenere ulteriori informazioni su queste due navi. Dicono anche che qualcuno ha puntato un riflettore verso di loro, ma non è chiaro quale imbarcazione l’abbia fatto.
20:56 Le persone a bordo dicono che il riflettore è stato puntato verso di loro da una delle navi container, non da quella con molte finestre illuminate.
21:02 Alarm Phone chiama l’RCC Malta e chiede all’ufficiale se c’è un’operazione di salvataggio in corso e se stanno coordinando il salvataggio. L’ufficiale risponde che Alarm Phone deve inviare un’e-mail. Alarm Phone conferma che è stata inviata un’e-mail. L’ufficiale risponde che non può controllare ma che è tutto a posto. Chiediamo di nuovo ma dice di non avere informazioni.
22:25 Alarm Phone riceve una nuova posizione: N 35 02 E 019 39 e invia un’e-mail di aggiornamento alle autorità.
24 MAGGIO
00:18 Le persone a bordo riferiscono di aver avuto un incidente qualche minuto prima. Un’imbarcazione molto grande che sembrava non vederli si è quasi scontrata con loro. Le persone hanno puntato le luci dei loro cellulari verso la grande imbarcazione, che poi si è allontanata. Dicono di essere ancora alla deriva e di aver finito la benzina.
00:28 Le persone in difficoltà passano una nuova posizione ad Alarm Phone: N 35 00 E 19 39. Alarm Phone invia un messaggio di posta elettronica ai CCR italiano e maltese e alle ONG di soccorso, aggiornandoli sulla posizione e sulla situazione dell’imbarcazione.
06:10 L’imbarcazione TAREQ BEN ZEYAD, proveniente da Bengasi, si muove secondo schemi particolari. L’ultimo segnale AIS di TAREQ BIN ZEYAD viene emesso in prossimità dell’ultima posizione nota dell’imbarcazione in difficoltà, a N 34 53 E 019 45.
06:20 Nell’ultimo contatto di Alarm Phone con le persone in difficoltà, queste comunicano una nuova posizione: N 34 57 E 019 34. La situazione è ancora invariata, motore fermo, barca alla deriva. Chiedono quando arriveranno i soccorsi.
06:27 Alarm Phone invia un aggiornamento alle autorità via e-mail.
07:58 Alarm Phone chiama nuovamente RCC Malta che conferma di aver ricevuto l’e-mail. Quando si parla della barca con 500 persone alla deriva, l’ufficiale dice “aspettate un secondo” e mette la chiamata in attesa. Poco dopo, l’ufficiale torna e risponde che al momento sono molto occupati. Quando gli viene chiesto se hanno intenzione di assistere l’imbarcazione in difficoltà, l’ufficiale riaggancia il telefono.
08:27 Alarm Phone chiama l’imbarcazione in difficoltà, la linea è occupata.
09:00 Alarm Phone chiama l’imbarcazione in difficoltà, squilla ma non risponde.
09:05 EMERGENCY raggiunge telefonicamente le operazioni congiunte maltesi. Consigliano di scrivere un’e-mail per segnalare il caso di pericolo. Quando viene ricordato che un’e-mail era già stata inviata, rispondono che sono occupati, che non ne sanno di più e che non possono fornire altri numeri da contattare.
11:42 La nave ONG Life Support, gestita da EMERGENCY, invia una seconda e-mail, ribadendo le informazioni precedentemente condivise e richiedendo un coordinamento. Anche questa e-mail rimane senza risposta.
10:03 Alarm Phone chiama la barca in difficoltà, il telefono squilla ma non risponde.
11:44 Alarm Phone chiama la barca in difficoltà, il telefono squilla ma non risponde. Il credito del telefono satellitare è sceso a 41,97, indicando l’ultimo utilizzo del telefono satellitare.
12:39 Alarm Phone chiama la barca in difficoltà, il telefono squilla ma non risponde. Il credito del telefono rimane invariato a 41,97.
13:31-14:12 L’aereo Seagull di EUNAVFOR MED Irini vola nell’area dell’ultima posizione nota dell’imbarcazione.
13:45 Seabird 2, aereo di monitoraggio di Sea-Watch, raggiunge l’area e cerca senza successo l’imbarcazione fino alle 16:10.
13:56 Alarm Phone chiama la RCC Malta che comunica di essere molto occupata e che risponderà via e-mail, cosa che non fa.
14:04 Alarm Phone apprende che, secondo la guardia costiera italiana, questo caso è coordinato da RCC Malta.
14:09 Alarm Phone invia un SMS all’imbarcazione in difficoltà, chiedendo la sua posizione GPS e se vede un aereo.
14:10 Alarm Phone chiama l’imbarcazione in difficoltà, squilla ma non risponde.
14:25 Seabird 2 individua la nave da guerra EUNAVFOR MED “FGS Bonn” (Marina tedesca) in posizione N 34 40 E 018 51, a circa 55 nm dall’ultima posizione nota dell’imbarcazione in difficoltà.
16:10 Seabird 2 lascia l’area dopo una ricerca non andata a buon fine.
Nelle ore e nei giorni successivi, Alarm Phone chiama continuamente l’imbarcazione, ma non riesce a raggiungere le persone. Diversi parenti contattano Alarm Phone per chiedere informazioni sul destino dell’imbarcazione.
00:00 La nave Life Support di EMERGENCY, gestita da Emergency, inizia a cercare l’imbarcazione. Anche Ocean Viking, gestita da SOS MEDITERRANEE, e Humanity 1, gestita da SOS Humanity, danno il loro contributo alla ricerca dell’imbarcazione.
25 MAGGIO
La Life Support di EMERGENCY continua a effettuare ricerche per localizzare l’imbarcazione dispersa.
08:38 Alarm Phone chiama RCC Malta per chiedere informazioni sulla barca. L’ufficiale dice che avrebbe passato la richiesta all’ufficiale di turno e che avremmo potuto richiamare tra un’ora.
09:50 Alarm Phone chiama nuovamente RCC Malta, l’ufficiale di turno non risponde alla chiamata ma chiede ad Alarm Phone di inviare un’e-mail.
11:58 Alarm Phone invia un’e-mail a tutte le autorità, comprese Frontex ed EUNAVFOR MED, per chiedere informazioni sulla barca scomparsa: “Since yesterday we lost contact to the people on the boat. We receive a lot of phone calls of relatives who are afraid what happened to there beloved ones. Can you provide any information what you did to rescue the boat in urgent distress? Can you confirm that Malta coordinated the Search and Rescue Operation and that the people are safe? Thank you for your attention, Watch the Med – Alarmphone”
13:10 L’aero Seabird 2 raggiunge nuovamente l’area e cerca senza successo l’imbarcazione fino alle 17:40.
17:40 Il Seabird 2 lascia l’area dopo una ricerca senza esito.
18:01 La flotta civile delle ONG Ocean Viking, Life Support e Humanity 1 non è riuscita a localizzare l’imbarcazione in difficoltà e ha abbandonato le ricerche. I tweet di Life Support: https://twitter.com/emergency_ong/status/1661770984557363200
19:53 Alarm Phone chiama le autorità italiane di Augusta, Catania e Roma chiedendo informazioni sulla barca scomparsa. I funzionari rispondono che l’imbarcazione si trovava nel SAR di Malta. Dopo che Alarm Phone ha detto di essere preoccupato per un possibile respingimento da parte del SAR di Malta, vietato dal diritto internazionale, l’ufficiale MRCC di Roma raccomanda ad Alarm Phone di “non preoccuparsi”.
20:00 Alarm Phone chiama il MRCC di Roma ma non riceve informazioni.
20:13 Le persone in difficoltà non sono ancora raggiungibili.
26 MAGGIO
12:20 Un parente riferisce ad Alarm Phone che le 500 persone sono state riportate a Bengasi, in Libia.
13:13 Altre persone contattano Alarm Phone, dicendo che le persone sono state riportate con la forza in Libia.
15:15 Altre persone chiamano Alarm Phone e confermano che le persone sono tornate in Libia. Dicono di essere stati detenuti in una prigione di Bengasi. Temono che vengano maltrattati.
16:42 Uno dei parenti delle persone sulla barca fornisce ulteriori informazioni sul respingimento: “Ci hanno detto ora che erano entrati nelle acque territoriali, ma la barca si è bloccata con loro e hanno dovuto retrocedere, poi sono arrivate le forze libiche e li hanno costretti a tornare indietro. Mio fratello mi ha parlato tre ore fa e mi ha detto di essere in una prigione di Bengasi”.
17:04 Un’altra persona contatta Alarm Phone per riferire che i dispositivi mobili di tutte le persone sono stati spenti dopo che erano riusciti a chiamare per poco tempo alcuni familiari. Un parente aggiunge che le persone sono fuggite da guerre e prigioni in Siria e ora, purtroppo, sono state riportate in Libia. Uno dei parenti ha sottolineato il comportamento violento e pericoloso delle forze libiche, affermando: “La guardia costiera libica voleva affondarli spingendo la barca con forti onde e colpendoli”.