Quattro associazioni impegnate in attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e nella tutela dei diritti delle persone migranti chiedono procedure sistematiche e tempestive per restituire un’identità alle vittime della migrazione.
Siracusa/Augusta – ASGI , EMERGENCY, Sea-Watch e V., e Mem.Med Memoria Mediterranea scrivono alle autorità per tutelare la dignità delle vittime recuperate nel Mediterraneo e il diritto dei loro familiari a conoscerne la sorte.
Con una lettera inviata il 4 luglio 2025 e indirizzata alla Procura e alla Prefettura di Siracusa, al Sindaco di Augusta e al Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, le quattro organizzazioni si sono rivolte alle autorità competenti per garantire lo svolgimento di tutte le procedure volte a una corretta identificazione delle due persone decedute recuperate dall’equipaggio dell’imbarcazione Life Support di EMERGENCY in acque internazionali, nella zona SAR libica lo scorso 27 giugno.
Il ritrovamento è avvenuto dopo che, nei giorni precedenti, il velivolo Seabird della ONG Sea-Watch aveva già individuato la presenza di sei corpi nella medesima area, e a seguito dell’apertura di un caso SAR da parte del Maritime Rescue Coordination Centre (MRCC) di Roma.
Le organizzazioni firmatarie hanno evidenziato come l’inumazione immediata dei corpi impedisca spesso un’identificazione delle persone decedute.
Per consentire di restituire un’identità alle vittime anche a distanza di tempo, è necessario lo svolgimento di esami forensi approfonditi, la corretta registrazione delle informazioni raccolte in merito agli oggetti repertati, ai dati fisionomici e agli eventuali segni particolari rinvenuti sulla salma, l’assegnazione di un codice identificativo unico alle salme e la sepoltura in un luogo certo e facilmente rintracciabile. Tali pratiche sono in linea con le raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 2024, che invita i pubblici ministeri ad autorizzare sistematicamente indagini conformi agli standard internazionali per la documentazione e la conservazione dei dati.
Altresì le organizzazioni firmatarie hanno offerto la propria disponibilità a cooperare con le autorità al fine di favorire il matching tra segnalazioni informali di scomparsa e informazioni sulla persona deceduta.
Considerato che ad oggi l’inumazione dei corpi delle persone decedute non risulta ancora essere stata effettuata e che nei giorni successivi all’invio della lettera, l’associazione Mem.Med Memoria Mediterranea ha raccolto la segnalazione del familiare di una persona scomparsa che potrebbe risultare compatibile con l’evento in oggetto, le organizzazioni firmatarie auspicano il pieno accoglimento da parte delle autorità competenti di tutte le richieste avanzate.
“Riuscire ad identificare le vittime del Mediterraneo è importante perché è un modo per restituire loro dignità e visibilità, per ricordare i loro nomi e le loro storie, per dare ai loro cari certezze oltre a un luogo e un corpo da piangere” concludono ASGI, EMERGENCY, Sea-Watch e Mem. Med Memoria Mediterranea.
Contatti:
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